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Gran bollito

film-anni-70Titolo originale
Original title:  GRAN BOLLITO

Regia
Direction:
Mauro Bolognini
Aiutoregia
Assistant director:
Antonio Gabrielli
Segretaria di edizione
Script:
Anna Patarina Schapringer
Produzione
Produced by:
Sandra Riccardi Infascelli per la P.A.C. ( Produzioni Atlas Consorziate)
Direttore di produzione
Production manager:
Massimo Alberini, Antonio De Stefano, Fernando Franchi
Soggetto
Writing:
Luciano Vincenzoni, Nicola Badalucco
Sceneggiatura
Screenplay e dialoghi
: Nicola Badalucco
Cast: Shelley Winters, Max von Sydow, Renato Pozzetto, Alberto Lionello, Adriana Asti, Rita Tushingham, Milena Vokotic, Mario Scaccia, Liù Bosisio, Franco Branciaroli, Antonio Marsina, Maria Monti,  Laura Antonelli, (partecipazione straordinaria), Marco Modugno.
Fotografia
Director of photography:
Armando Nannuzzi
Operatore
Cameramen:
Nino Cristiani, Daniele Nannuzzi, Alfredo Senzacqua
Musica
Original music: e canzoni
Enzo Jannacci
Montaggio
Editor:
Nino Baragli
Assistente al montaggio
Editor assistant:
Alessandro Baragli, Adelchi Marinangeli, Elvira Tonini
Scenografia
Set decoration:
Danilo Donati
Costumes: Danilo Donati
Pittore
Art Department: Nicola bucci
Makeup: Gaspare Carboni
Suono
Sound:
Piero Fondi
Formato
Film negative format:
mt 3059 eastmancolor  35mm
Durata
Runtime:
111′ ca
Distribuzione:
Distribution:
Data di uscita
Release date:
1977 ( visto censura 20/10/1977)

Genere
Genre:
dramma
Trama-Plot: Lea, dal Sud, raggiunge il marito Rosario in una città del Nord per gestire un botteghino del Lotto. Fatica ad adattarsi; nel suo passato, tredici gravidanze e un solo figlio vivo, verso il quale nutre un affetto ovviamente, morboso. Quando il figlio si innamora della bella Sandra, la follia si scatena e per mantenerlo legato a sé, Lea comincia ad uccidere e a trasformare i cadaveri in sapone e in manicaretti che vengono consumati senza alcun sospetto.S ono sue vittime tre care  amiche. Dell’ultima vittima riesce anche ad incassare tutto il denaro di alcuni titoli, insospettendo il direttore della Banca. Anche alcune vicine si sono insospettite per l’acre odore che esce dalla casa e  chiedono spiegazioni al curato ed alla sua perpetua che non crede alle loro insinuazioni. Ma sarà proprio la perpetua a scoprire gli orrori commessi da Lea, quando ritrova in una saponetta  ricevuta in regalo da Lea, un anello d’oro e lo riconosce come un oggetto appartenuto all’ amica scomparsa. La scoperta le provoca una crisi di cuore. Al suo cappezzale accorre l’assassina che non ha scupoli a confessare i suoi crimini. La perpetua, sotto quella confessione non riesce a sopportare l’orrore e muore. Finalmente un maresciallo inizia ad indagare sulle misteriose scomparse di cui tutto il paese parla. Intanto Lea cerca di uccidere la fidanzata del figlio, Sandra e ci riuscirebbe se la ragazza non facesse in tempo a gridarle che è incinta di suo figlio. La rivelazione la ferma, mentre arrivano i carabinieri e l’arrestano.

1. Note-Notes: Altri collaboratori: Angelo Dallagiacoma, dialoghi aggiunti; Adriano Pischiutta, effetti speciali; Marco Cristiani, assistente operatore.

2. Note-Notes: alcuni testi indicano come soggettista Sergio Amidei che non risulta però sui titoli di testa.

3. Note-Notes: dai titoli di testa: L’idea di questa storia è stata liberamente tratta da avvenimenti realmente accaduti in America, in Egitto e in Italia (…) E’ il mistero della follia non individuale ma collettiva. Detto di passaggio, è la favola della umanità che nella storia si realizza attraverso mostruosi massacri subito dimenticati.

4. Note-Notes: La trama è ispirata ad un fatto avvenuto nella Italia del 1939 quando Leonarda Cianciulli, uccise tre donne, le fece a pezzi e li trasformò in sapone. E’ rimasta a lungo nell’immaginario collettivo e nel repertorio dei cantastorie di strada come la saponificatrice di Correggio.

5. Note-Notes: Alberto Lionello ( Berta), Max Von Sydow ( Lisa ) e Renato Pozzetto (Stella) interpretano una doppia parte (femminile e maschile).

5. Note-Notes: dalla critica dell’epoca: Mescolando al comico che deriva dall’enormità dei fatti e al beffardo proveniente dalle smorfie di molti personaggi, Bolognini dà al macabro e al polemico gustose tinte d’assurdo. L’idea-chiave del film è aver vestito da donna tre attori, aver messo in caricatura le tre vittime designate, e avergli restituito abito maschile per farle tornare in veste di vendicatori. (…) Fortuna vuole, in più, che gli interpreti stiano al gioco. E non tanto Shelley Winters, la quale non ha da scherzare, alle prese con il personaggio centrale (…) quanto Max von Sydow, Alberto Lionello e Renato Pozzetto, mascherati e mossi con effetti esilaranti: tre donne sole, tutte sessossessionate e in attesa d’un colpo di fortuna, che Bolognini scortica senza pietà…cui si contrappongono, campioni di sana gioventù, Laura Antonelli e Antonio Marsina, mentre Milena Vukotic fa la scema con garbo, Adriana Asti la stupita con grazia, Rita Tushingham la perpetua con premura, e Mario Scaccia il consorte con sbigottito amor coniugale. ( Giovanni Grazzini, Da Eva dopo Eva. La donna nel cinema italiano, Bari, Laterza, 1980)


Sito: Il Corriere della Sera

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