• Luce e Colore

Salvatore Samperi

grazie zia-lisa gastoni e lou castel

salvatore-samperiSalvatore Samperi si è spento a Roma il 4 marzo 2009. Era nato a Padova il 29 luglio del 1944; la sua è una famiglia benestante; frequenta l’Università, ma è attratto dalle battaglie del Movimento Studentesco e ben presto abbandona gli studi per l’impegno politico. Sarà fra i firmatari del documento contro il commissario Calabresi pubblicato dall’ Espresso nel 1971. Samperi ammira Bellocchio che considera, in qualche modo come un fratello maggiore: stessa estrazione sociale, stessa rabbia “anti-borghese” cioè del ceto di appartenenza. Dopo aver seguito sul set Marco Ferreri ( come segretario di edizione) nel 1968 riesce a produrre con il denaro raccolto tra amici, parenti  e conoscenti il film Grazie zia, chiaramente ispirato ai Pugni in tasca (1965), la cui trama vuole denunciare la famiglia come un trappola, culla di morbosità e di incesto, dove l’unica via d’uscita si rivela essere il delitto. Il protagonista è il medesimo di Pugni in tasca, e cioè uno straordinario Lou Castel. E come per il film di Bellocchio, il lavoro non sembra godere della fiducia dei distributori ( da riflettere sui soldi spesi per la realizzazione dei titoli) ma ben presto si trasforma in un campione di incassi. E’ anche apprezzato dalla critica: Lisa Gastoni ( la zia) è premiata con David di Donatello e Aldo Scavarda riceve il Nastro d’argento per la miglior fotografia in bianco e nero dell’anno. Salvatore Saperi ha ventiquattro anni; il cinema italiano lo accoglie come un enfant prodige e poco importa se i successivi  Cuore di mamma (1969), Uccidete il vitello grasso e laura antonelli in Maliziaarrostitelo (1970) Una anguilla da trecento milioni (1971) Beati i ricchi (1972) non godono di grandi incassi. Ma arriva Laura Antonelli e Samperi gira con lei Malizia (1973): E’ il trionfo di incassi e di critica. Il pubblico elegge Laura Antonelli è sex-simbol e tale resterà per molti anni. E Samperi può riprendere a lavorare appoggiato dai produttori; l’anno successivo a Malizia girerà due film (La sbandata e Peccato Veniale); i temi sono quelli che pubblico e produttori ritengono i suoi; ovvero sesso spinto al limite, scabrosità, perversioni più intellettuali che reali. Temi difficili, a volte coraggiosi  e controcorrente, come Ernesto (1975) tratto dal romanzo incompiuto di Umberto Saba e che racconta  le prime esperienze amorose di un ragazzo con forti tendenze omosessuali. E’ un racconto bellissimo di straordinaria eleganza e Samperi riesce a tradurre sullo schermo con altrettanta sensibilità. Purtroppo gli incassi non sono quelli sperati e fatta eccezione per Sturmentruppen (1976), la fama del regista comincia a declinare. Deluso, Samperi ritorna nella sua provincia; poi con uno scatto d’orgoglio, riesce a realizzare nel 2004 un televisivo con Nancy Brilli Madame che ottiene un grandissimo successo cui seguiranno altri due trionfi sempre televisivi e per Canale5: L’onore e il rispetto (2006)  e Il sangue e la rosa (2008). Poco o nulla si sa sulla sua ultima fatica, Estrenando suenos (2009) una coproduzione italo-argentina, con Claudia Cardinale, Giancarlo Giannini e Michele Placido, su i sogni di un giovane aspirante attore.

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