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L’era meccanica: la moviola europea .3

Editing table

La moviola europea arriva nel 1931 a risolvere molti problemi lasciati insoluti dalla macchina americana. Intanto, il caricamento della pellicola e dei nastri del sonoro sul piano orizzontale e il recupero della pellicola in modo automatico (non nei cesti come avviene per la moviola americana). Poi, il trascinamento, regolato da rocchetti dentati collegati meccanicamente fra di loro; infine, il sistema di proiezione del fotografico: La pellicola passa davanti alla fonte luminosa che riflette l’immagine su un prisma. Dal prisma allo specchio posto sulla verticale ed orientato in modo tale da riflettere l’immagine sullo schermo davanti al montatore. Ho sottolineato il prisma perché questa innovazione consente la visione della pellicola anche a doppia velocità senza alcun problema, mentre, come sappiamo, la proiezione richiede sempre l’intervento della croce di malta che agisce nel solo modo programmato (nel caso di un proiettore film, 24 volte al secondo). I rocchetti possono, inoltre, essere disinseriti e la pellicola fatta scorrere a mano, avanti e indietro, sia per controllare eventuali problemi del fotogramma sia per osservare l’importanza di un movimento su cui si sta decidendo l’attacco della scena successiva.

LE REGINE DELLE MOVIOLE MECCANICHE:
la tedesca Steenbeck
la tedesca K.E.M. (Keller-Elektro-Mechanik)
l’italiana Prévost
la francese Atlas
l’italiana Intercine

puoi andare a:

montaggio: work in progress

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