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Il montatore: la parte artistica

pressa ad acetoneIl montatore – nella fase di realizzazione del film – è, dopo il direttore alla fotografia, il più stretto collaboratore del regista. Secondo alcuni dovrebbe addirittura partecipare alla sceneggiatura ed essere sul set durante tutta la lavorazione del film. Io non sono d’accordo. Il montatore è voce critica e la sua creatività può essere messa in gioco solo a riprese avvenute, ovvero sul materiale filmato e non sulle intenzioni del film nella fase di scrittura. Anche la sua presenza sul set non è positiva perché i problemi, le difficoltà, le soddisfazioni che nascono durante la lavorazione poco o nulla hanno e che vedere con quello che la pellicola ha ripreso. E per il montatore conta solo quello che è stato filmato, quello che “vede”. Io raccomando la presenza del montatore sul set solo per la prima settimana di lavorazione, per rendersi conto del modo di lavorare del regista, della sua tendenza a sottolineare o a trascurare elementi narrativi durante la costruzione della sequenza. Stando sul set, per una settimana, il montatore è anche in grado di rendersi conto del ritmo che il regista intende dare al montaggio interno delle sequenza ed intervenire, sinchè si è in tempo, con delle richieste specifiche ( primi piani do ascolto, dettagli, ecc) non indispensabili al racconto ma che possono essere utili per accelerare o rallentare il ritmo di una sequenza durante il montaggio. Secondo Stanley Kubrick, i registi girano il film per conto del montatore. Il che può anche essere vero, ma il dato di fatto più importante è che il montatore monta il film per conto delle sequenze filmate. Dal girato, il montatore bravo riceve tutti i suggerimenti necessari alla costruzione della storia e tutti gli elementi che fanno parte della personalità del film. Franco Citti sosteneva che la macchina da presa “parla” io sostengo che la pellicola “parla”; le sequenze hanno una loro personalità anche lontanissima dalle intenzioni del regista epressa catozzo sceneggiatori, ma è a quella personalità che il montatore deve far riferimento. Il metodo per capirlo – almeno è quello che io ho elaborato – è far scorrere la sequenza più e più e più volte e più volte ancora, sino a capire la natura di quello che si vede sullo schermo. Il resto è tecnica e conoscenza grammaticale e presenza invisibile ma pressante del pubblico, dello spettatore seduto in platea: Il pubblico immaginato.

I “ferri del mestiere” per un montatore alla moviola meccanica sono molto semplici: una giuntatrice, la matita grassa e materiale statico per le colonne magnetiche. Il montatore ha due collaboratori: l’assistente e l’aiuto. Contrariamente al reparto Regia o Reparto Luci, in moviola, l’assistente è più importante dell’aiuto. Capiremo in seguito i diversi compiti lavorativi.

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Montaggio: work in progress


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