• La Sceneggiatura

Scena 1: Sesso o amore?

L’appuntamento di Sergio Monetta.

3_ Quali sentimenti sottolineare?
Conosciamo “fisicamente” i due personaggi. Li abbiamo descritti; possiamo intuire che vivono entrambi una forte spinta erotica. Nulla di romantico; solo desiderio di sesso. Quindi, i gesti, gli sguardi, lo sfiorarsi della mani, il toccarsi deve aiutare a conferire alla scena una forte fisicità.

4_ Come agiscono?
Se la strada scelta è quella dell’ erotismo, possiamo pensare ad un inizio “giocato” sui particolari. La mano di lei, ad esempio, sul ginocchio di Dario. Poi gli occhi di Giulia, mentre Dario in primo piano muove lo sguardo dal volto di Giulia alla scollatura generosa, invitante. La donna “tocca” l’uomo; il suo ginocchio, la sua guancia, l’orecchio. Dario invece è meno aggressivo, è come bloccato, incerto sul modo di agire.

5_ E’ buona cosa pensare di stringere il dialogo, di renderlo più essenziale?

Il dialogo può essere rispettato. E’ importante, tuttavia, il renderlo più agile, spezzando le battute fra il campo e il fuori campo. Le battute, quando è possibile, debbono anche sovrapporsi come a dimostrare la fretta di giungere alla conclusione, alla camera d’albergo, al letto.


L’appuntamento di Sergio Monetta.

A. LA PIAZZA DI UNA GRANDE CITTA’. UN BAR ALL’APERTO. EST/GIORNO

Scena 1.

La piazza è circondata da palazzi d’epoca, di colore giallo. I Tavoli del bar e le poltrone sono in vimini. Il dehors del bar è in legno chiaro. Stile coloniale. La luce del sole è intensa e diffusa sull’intera piazza. Il tavolo al quale siedono Giulia e Dario è parzialmente coperto da un ombrellone di tela beige. Giulia indossa un sensuale tajeur giallo mentre siede, in posizione comoda, con le lunghe gambe accavallate. E’ bionda. Capelli ondulati. Corpo sinuoso e morbido. Dario è in abito di lino beige con camicia azzurra e cravatta di seta, color oro. Ha i capelli corti e brizzolati. Il cameriere, in tenuta completa, piuttosto elegante, serve loro due aperitivi. Dario è attento, un po’ teso.

DARIO
Sei un demonio. Sei riuscita a farmi fare ciò che non ho fatto mai in due anni di matrimonio…

GIULIA
Era ora! ..non credi? Vuoi morire fedele? …Saresti l’unico al mondo. E poi non hai fatto ancora niente …..(allusiva).

DARIO
Ma credi che non lo desideri? …Ho paura (abbassa il tono di voce) ho paura di mandare tutto a monte: il matrimonio, lo studio…sarebbe un casino!

GIULIA
(canzonatoria) Tu..hai paura di mandare tutto a monte? Ma se mi hai dato appuntamento nella piazza principale della città in pieno mattino! No. La verità è che tu vuoi mandare tutto a monte…e (ammiccante) ti assicuro che ne vale la pena….

DARIO
(guardandosi attorno, preoccupato)
Non è vero, cioè….non lo so…forse ….forse ho sbagliato a farti venire qui….

Giulia, taglia corto: si protende verso di lui con atteggiamento predatorio.

GIULIA
“Non vedo l’ora di sentirti dentro di me…!

Dario esita per qualche istante, rosso in volto, come se volesse dirle qualcosa. Poi, all’improvviso, le afferra la mano, fissandola negli occhi per alcuni attimi. Fruga nella tasca con l’altra mano e tira fuori alcune banconote, che ripone sul tavolo. Quindi si alza e si allontana con passo deciso tirando Giulia con sé.

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