• La Sceneggiatura

La prima scena

L’appuntamento di Sergio Monetta.

Riletto il trattamento e memorizzato il perché della storia, il suo inizio e la sua fine ( temi da non dimenticare mai, da usare come filtro mentale come orientamento), prendiamo in considerazione la prima scena ( la potete rileggere e consultare nel continua di questo post), tenendo presente che la suddivisione adottata, ovvero:

l’intervallo temporale  fra le  varie domande e le risposte relative,  è dato per consentirvi  un periodo di riflessione. Avete il tempo di riflettere prima di leggere le mie risposte. Una specie di compito a casa, se siete interessati a conoscere i segreti di una sceneggiatura.

domande che si deve porre lo sceneggiatore:

1_ L’ambientazione della scena è necessaria al racconto?

2_ Quale dei due personaggi ha più peso nella scena?

3_ Quali sentimenti sottolineare?

4_ Come agiscono?

5_ E’ buona cosa pensare di stringere il dialogo, di renderlo più essenziale?

6_ Come aprire il film?

7_ Come chiudere la scena?


A. LA PIAZZA DI UNA GRANDE CITTA’. UN BAR ALL’APERTO. EST/GIORNO

Scena 1.

La piazza è circondata da palazzi d’epoca, di colore giallo. I Tavoli del bar e le poltrone sono in vimini. Il dehors del bar è in legno chiaro. Stile coloniale. La luce del sole è intensa e diffusa sull’intera piazza. Il tavolo al quale siedono Giulia e Dario è parzialmente coperto da un ombrellone di tela beige. Giulia indossa un sensuale tajeur giallo mentre siede, in posizione comoda, con le lunghe gambe accavallate. E’ bionda. Capelli ondulati. Corpo sinuoso e morbido. Dario è in abito di lino beige con camicia azzurra e cravatta di seta, color oro. Ha i capelli corti e brizzolati. Il cameriere, in tenuta completa, piuttosto elegante, serve loro due aperitivi. Dario è attento, un po’ teso.

DARIO
Sei un demonio. Sei riuscita a farmi fare ciò che non ho fatto mai in due anni di matrimonio…

GIULIA
Era ora! ..non credi? Vuoi morire fedele? …Saresti l’unico al mondo. E poi non hai fatto ancora niente …..(allusiva).

DARIO
Ma credi che non lo desideri? …Ho paura (abbassa il tono di voce) ho paura di mandare tutto a monte: il matrimonio, lo studio…sarebbe un casino!

GIULIA
(canzonatoria) Tu..hai paura di mandare tutto a monte? Ma se mi hai dato appuntamento nella piazza principale della città in pieno mattino! No. La verità è che tu vuoi mandare tutto a monte…e (ammiccante) ti assicuro che ne vale la pena….

DARIO
(guardandosi attorno, preoccupato)
Non è vero, cioè….non lo so…forse ….forse ho sbagliato a farti venire qui….

Giulia, taglia corto: si protende verso di lui con atteggiamento predatorio.

GIULIA
“Non vedo l’ora di sentirti dentro di me…!

Dario esita per qualche istante, rosso in volto, come se volesse dirle qualcosa. Poi, all’improvviso, le afferra la mano, fissandola negli occhi per alcuni attimi. Fruga nella tasca con l’altra mano e tira fuori alcune banconote, che ripone sul tavolo. Quindi si alza e si allontana con passo deciso tirando Giulia con sé.

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