• La Sceneggiatura

L’ambientazione. 2

A proposito dell’ambientazione e sulle mie riflessioni pubblicate in Scena 1. L’ambientazione L’autore Sergio Monetta scrive:

“in verità il timbro surreale della storia, la forza introspettiva di alcuni suoi personaggi (Marta, Giorgio ed in modo diverso, Dario) quell’atmosfera onirica che ho cercato di creare nel trattamento, mi suggeriscono di aprire il corto con una bella inquadratura panoramica su una città d’arte. Infatti, Giulio, non credo che l’ambientazione di questa prima scena sia poco rilevante. Se si trattasse di una semplice storia di tradimenti, siano essi consumati in metropoli o in provincia, allora sarei d’accordo con te. Ciò che, invece, volevo si percepisse e che spero di essere riuscito a trasmettere, è quel qualcosa di inafferrabile, di intangibile, direi quasi di metafisico che è FUORI le scene e che muove i personaggi e le loro vicende. Ciò che desidero, in sostanza, è che si avverta quella presenza non definibile, ma ugualmente potente, che gioca con le vite dei quattro giovani. Ho trascorso buona parte del pomeriggio di oggi ad esaminare splendide foto di piazze italiane. Inizialmente P.zza Navona mi era sembrata la scelta più giusta.
Poi, però, mi sono reso conto che, nonostante la sua bellezza e la sua ricchezza d’arte, l’atmosfera che essa crea è troppo angusta e troppo poco luminosa per dare
quella sensazione che vorrei riservare ad un eventuale pubblico nel corso della prima scena.
L’impatto emotivo che cercavo, invece, me l’ha dato una veduta mozzafiato di p.zza San Marco a Venezia, con sullo sfondo il sole che splende alto sulla laguna.

Lo so che non è opportuno indicare una specifica città, perchè ciò restringe il campo delle possibilità di produzione. Ciononostante credo fortemente che quella sia la location più adatta per l’apertura del corto”.

La prima potrebbe essere la panoramica di apertura. La seconda, stringe sul dehors del bar.

piazza san marco2.jpg piazzasanmarco_.jpg

Rispondo. Esistono in Italia città d’arte grandi come Roma o Venezia e piccole come Firenze, Parma, Siena, ecc. La scelta di Venezia è suggestiva, l’impatto di piazza San Marco enorme; ma occorre riflettere che il Corto è soprattutto sintesi. Una inquadratura ha valore doppio, deve raccontare la storia e deve anche suggerire emozioni. Non sono i nostri sentimenti che dobbiamo mettere in campo ma riflettere su quelli degli spettatori. Venezia è la città “romantica” per eccellenza; c’è il rischio che l’impatto della prima inquadratura suggerisca proprio l’idea di una storia romantica. E che i protagonisti della storia non siano abitanti, ma turisti.
Tu scrivi inoltre: di “…qualcosa di inafferrabile, di intangibile, direi quasi di metafisico”
Sei certo che Venezia dia questa impressione? Forse una città “medioevale” come Gubbio.
E Lucca aiuta di più?

imagew.jpg

Tralasciamo per il momento la scelta reale della città e decidiamo il “tipo” perchè la risposta che devi dare, che dobbiamo dare è una sola:

città grande o piccola?

Quando ho scritto che la “ scelta della città è irrilevante” intendevo proprio suggerire che sono molte le città che possono ospitare la tua storia ma che è il tipo di città che occorre definire, non “la città”.

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