Giovedì: Pesca grossa 1
Questo giovedì è il gran giorno destinato alla pesca d’altura. Arrivo al porto per trovare il battello, uno dei migliori, naturalmente, bene equipaggiato soprattutto per quel che riguarda l’attrezzatura. Ha mulinelli di 25 cm di diametro, la formula uno del mercato.
Preparazione delle canne con le esche fabbricate dal proprietario del battello. E’ un cinese, ma si chiama Jean-Luc. Superata la barriera corallina e navighiamo vero il mare aperto.
Il tempo passa nel controllare le canne e il volo degli uccelli. Secondo il loro numero e la loro specie, è possibile determinare la qualità del pesce che è sotto la superficie dell’acqua, perché gli uccelli si nutrono di piccoli pesci che sono a loro volta, il cibo preferito di specie più grosse.
Verso l’una, pausa-pranzo, ma senza fermare il battello che naviga a 15 nodi. Il pasto è esclusivamente tahitiano: si chiama fafaru ( si pronunzia fafarou) ed è un piatto unico di pesce crudo in fettine di 5 mm marinate dal mattino presto in una salsa preparata molti giorni prima con teste di pesci e di gamberetti (molto particolare!). Si accompagna con del taro (equivalente polinesiano delle patate) immerse in una salsa a base di noci di cocco fermentate. E naturalmente si mangia il tutto senza posate.
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FOTO E TESTO DI FRANCOIS BARETTE©
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