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La mimica del cinema

Nella “mimica” il cinema ha due diversi modelli di espressione. Com’era solito dire un vecchio e navigato regista rotto a tutte le difficoltà produttive, nella scena che stai per girare, “…o si muovono gli attori o muovi la macchina” una affermazione che sembra non tener conto dei magici rallentamenti dei personaggi di Sergio Leone, o delle lunghe pause di tanto cinema nordico, ma che è, comunque una affermazione su cui riflettere.

O muovi i personaggi, o muovi la macchina.

Pensiamo adesso ad un personaggio seduto: è di profilo e riusciamo solo in parte a leggere la sua espressione. Possiamo allora agire in due modi: Il personaggio si “gira” verso la mdp, oppure la mdp compie una mezza rotazione in avanti sino ad avere il personaggio frontale. In teoria, i due movimenti si equivalgono. In pratica no.

Questo esempio teorico fa bella mostra di sè in tutti i manuali di cinematografia. Lo scopo è quello di dimostrare l’interscambiabilità dei due movimenti: quello della mdp e quello del personaggio. E’ una riflessione valida a livello “filosofico” in grado di generare discussioni su un piano critico e di porre tutti gli sceneggiatori ed i registi di fronte al dilemma: muovo la mdp o muovo il personaggio? Ricordate che il movimento della mdp o del personaggio ha sempre una sua ragion d’essere nella struttura del racconto e non viene mai scelto a caso.

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