• Corso Completo

1. L’assetto…

dei piani e dei campi

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Pianificare e strutturare i piani e i campi ha permesso al cinema di abbandonare per sempre la struttura narrativa “teatrale” cui aveva attinto ai suoi inizi. La Mdp non è collocata solo più nella posizione dello spettatore ideale. Uno spettatore in grado soltanto di voltare il capo a sinistra e a destra o un poco in alto ed un poco in basso.

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Utilizzando con attenzione “grammaticale” l’uso dei campi e dei piani, il cinema aiuta lo spettatore ad entrare nella scena, a sostituirsi ad uno degli interpreti, a vedere quello che lui vede. Il Campo o il PP,o l’uso di un particolare lo aiutano a capire, a scegliere con “chi stare”, per chi parteggiare. E’, con tutta evidenza, uno dei protagonisti del film. Il dato è così incontestabile che da questo momento gli sceneggiatori si preoccuperanno di inserire nelle primissime sequenze del film delle azioni in grado di suscitare “simpatia” per il personaggio buono e “antipatia” per quello cattivo così da indirizzare da subito la attenzione la partecipazione e talvolta l’identificazione dello spettatore. Ed è un metodo che funziona tuttora.

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