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Diogene e i festival

Ho provato a cliccare:

 

 

A quale Festival di Corti iscriversi?

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Ne ho ricavato solo un nutrito elenco di Manifestazioni, ma nessun scritto amico che dia qualche utile consiglio, o accenni a criteri di scelta o semplicemente ci confermi quanto sia difficile orientarsi tra le innumerevoli e molte volte fasulle (ma noi non lo sappiamo) offerte di luci e cotillon, di statuine, statuette, diplomi e targhe ricordo. E’ un vuoto di informazione significativo. Denuncia, da un lato, l’allegra confusione di iniziative spesso in concorrenza fra di loro ( stessa regione, tempi ravvicinati) e dall’altro una disperata mancanza di fantasia. Realizzare un Corto, anche in economia, costa fatica e un po’ di soldi; vale entusiasmo, convinzione, sogni, speranze, ambizioni e noi vorremmo presentarlo in società come si deve, per garantirgli un futuro. E il più delle volte, non è così. E allora che fare?Diventare filosofi cinici, farsi Diogene. Come ricorderete, Diogene viveva in una botte, cercava l’uomo con una lanterna, beveva facendo coppa con le mani, e predicava la libertà di parola. Quindi, se Diogene ha percorso, infaticabile, le vie della città alla ricerca dell’uomo, noi cercheremo di percorrere instancabili le vie di internet alla ricerca del festival che fa al caso nostro mentre studieremo di realizzare opere che arrivino all’essenziale, alla pulizia ed alla sintesi di una storia, privandole di orpelli e sovrastrutture inutili. E la libertà di parola? Usiamola per dire cosa ci è successo partecipando a quel tale concorso, cosa in quella giuria non ci ha convinti e cosa, o quando, invece, tutto è filato liscio.
Scrivete sul blog o a giulio.berruti@gmail.com

Coraggio, facciamoci sentire liberi.

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