• Film

Tepepa

Titolo originale:
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TEPEPA (1968)
Viva la revolucion !
Regia: Giulio Petroni
aiuto regia: Riccardo Billi
Produzione: Franco Clementi per Filmamerica, Productores Exhibidores Film Sociedad, SIAP.
Dirett.Prod.: Marcello Papaleo.
Soggetto: Franco Solinas, Ivan Della Mea, Giulio Petroni
Sceneggiatura: Franco Solinas, Ivan Della Mea.
Cast: Tomas Millian (Jesus Maria Moran ovvero Tepepa) Orson Wells (Colonnello Cascorro), John Steiner, Luciano Casamonica, Angel Ortiz, Annamaria Lanciaprima, Pamela Cela, José Torres, George Wang, Giancarlo Badessi, Francisco Sanz.
Fotografia: Francisco Marìn
Musica: Ennio Morricone
Montaggio: Eraldo Da Roma
Scenografia Lorenzo Baraldi, Rafael Ferri.
Costumi Gaia Romanini
Trucco Maurizio Giustini
Formato: 35 mm colore eastmancolor
Durata: 136′ versione Italia
Data di uscita: 16 settembre 1968
Distribuzione: Adriafilm, Hispamex.
Genere: western
Nazione: Italia/Spagna

Trama:
Tepepa é un rivoluzionario, un peone che si sente preso in giro dall’ex rivoluzionario che ora é a capo del governo del suo paese. Continua la sua rivoluzione, e se la deve vedere con il terribile colonnello Cascorro e con un dottore inglese, Harry Price che lo ritiene responsabile della morte della sua amata. E, se Tepepa riesce ad uccidere il Colonnello, il medico inglese riesce ad uccidere Tepepa, ma questo non fermerà la rivoluzione.


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Il Regista: Giulio Petroni,
sceneggiatore, documentarista, regista cinematografico, nasce a Roma nel ’20. Partigiano, iscritto al partito comunista, nel dopoguerra lascia l’italia e va a Cylon dove dirige ill Dipartimento Cinematografico. Quando torna in Italia continua a dedicarsi alla documentaristica sempre con storie importanti, allo stesso tempo, é sui set cinematografici come aiuto di registi come Giuseppe De Santis e Mario Amendola. Le sue prime regie sono “La cento chilometri” del ’59 e “I piaceri dello scapolo” Il suo primo western arriva nel 1967, “Da uomo a uomo” con Luigi Pistilli e Lee Van Cleef, che fa il settimo incasso dell’anno, nel ’68 “…e per tetto un cielo di stelle” e nello stesso anno “Tepepa” scritto con il cantautore Ivan De Mea, uno dei più attivi autori nel campo della nuova canzone sociale e civile, suoi erano in quegli anni “I Dischi del Sole” Per Orson Wells, Tepepa, segna il debutto nel cinema italiano e non passa inosservato.
Il genere western é congeniale a Petroni; sul successo di Tepepa dirige “La notte dei serpenti” ed il divertente “La vita è dura, non è vero Provvidenza?” con Tomas Milian.
L’ultimo suo film sarà un vero cult-movie , uno psicodramma erotico dal titolo “Labbra di lurido blu” di cui firma regia , sceneggiatura e montaggio, verrà stroncato dalla critica ma avrà un discreto successo al botteghino. (Gi viene attribuito anche “L’osceno desiderio” mai riconosciuto).

1. Note: L’interpretazione di Wells dà origine ad ogni tipo di attenzioni! Un lettura interessante é quella che riportiamo fedelmente (e citando la fonte) : ” Tutto vale la pena quando si parla di Welles e allora perché non provarci proprio con Tepepa (1968), forse il peggior esemplare visto qui a Locarno? Pensiamo al finale: il colonnello Cascorro-Welles muore per mano di Tepepa-Tomas Milian. Qui Welles, appiedato perché la sua auto è in panne, fa da baricentro della scena in modo letterale: Milian, che è a cavallo, lo ha raggiunto e spara verso di lui, ma fa fatica a centrare quel corpo gigantesco che è immobile dentro l’auto. Allo stesso tempo continua a galoppare senza tregua in circolo per evitare le pallottole che gli spara Welles. L’effetto, oltre a essere chiaramente inverosimile, dà da pensare perché costruisce in Welles una forza centripeta, un pianeta con dei satelliti. Welles è il motore immobile! Molto spesso gli basta questo per farsi ricordare ”
da: Orson Wells- Deviazioni Possibili di Alessandro Aniballi
ottobre 2005.Locarno.

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