Partiamo da una riflessione: il cinema, come scoprirono da subito i pionieri, affascinò i primi spettatori perché era una serie di fotografie in movimento.
Il movimento doveva comunque essere sempre giustificato. E quale migliore giustificazione dell’inseguimento? E cosa inseguire? Cavalli, banditi, diligenze, indiani. Il western, in una parola.

E tantissimi di noi sanno che il primo western è datato 1903 (sette anni dopo la nascita ufficiale del cinema). The Great Train Robbery (Assalto al treno) dura solo dodici minuti, ma stabilisce il genere, ovvero sparatorie, azione e soprattutto veloci fughe a cavallo. Il filone agguanta grande popolarità con i film di Tom Mix. L’interprete nasce come Thomas Henzikiah Mix ) nel 1880 a Mix Run (Pensylvania). Figlio di un boscaiolo, fa il soldato, il saltimbanco, il ranger. Inizia ad interpretare film nel 1910 ottenendo un successo popolare che passa ben presto l’oceano. ( anche il suo cavallo, il fido Tony, gode di vasta popolarità) Il suo ultimo film, The miracle rider, incassa, nel 1935 un milione di dollari (!).

Un anno prima John Wayne si era allacciato il cinturone per Blue steel.
Nasce così la più incredibile saga su paesi e genti inventati di sana pianta, o quasi.

E tutto grazie al movimento, al correre dei cavalli in fuga, al polverone sollevato dagli stalloni inseguitori. Non voglio fare qui la storia del western, ma lasciatemi ancora ricordarer il western all’italiana per un maestro come Sergio Leone, ma anche per altri illustri interpreti del genere come Robert Undar (Claudio Undari) in particolare nel grande successo I Sette del Texas.

A chi non amasse il genere, raccomando come ho già fatto, la visione di “ Lanterne rosse”. del regista, Zhang Yimou e del particolarissimo Angel (Angelo, 1937) di Eros Lubitsch. In questo film ( ricordo a chi non lo conosce) c’è una sequenza dove si incontrano a tavola marito, moglie e amante della moglie. Il triangolo perfetto è accentuato dalla grande amicizia che lega i due uomini e dal fatto che l’amante ignora che la donna con la quale amoreggia è la moglie del suo migliore amico. Lo scopre ovviamente a quel pranzo. Bene: il gioco degli sguardi, i dettagli su quello che riescono o non riescono a mangiare ne fanno una sequenza di assoluto valore didattico (altre che filmico) . Fate uno sforzo: cercate il film, guardatelo come se foste seduti in un’aula scolastica. La pellicola è del trentasette, ma, vi assicuro, insegna ancora tantissimo.

Scritto da Giulio Berruti giovedì, 27 settembre 2007 alle ore 10:35 [Permalink]