Il valore delle orizzontali

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    Una inquadratura è orizzontale quando l’asse dell’obbiettivo è allineato con la linea dell’orizzonte. In altre parole, quando la macchina da presa è perfettamente in bolla con il piano su cui poggia il cavalletto.

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    Sul piano creativo, occorre ricordare che questo tipo di inquadratura rappresenta, nella maggioranza dei casi, il punto di vista dello spettatore. Possiamo dunque considerarlo come una soggettiva asettica, che non intende in alcun modo “influenzare” il giudizio di chi guarda, attraverso artifici tecnici. Quello che vedi, sembra dire il regista, è reale, è la verità. Io non ci metto niente di mio; mi limito a fare quello che fai tu: osservare quello che sta avvenendo sulla scena.
    A molti di voi, queste parole possono suonare come ingenue od ovvie; ma è importante riflettere sul grande valore delle inquadrature orizzontali e sulla necessità (questa sì, tutta sulle spalle del regista) di comporre la sequenza filmata orizzontale con maniacale attenzione perché nessuno degli elementi visivi presenti nella inquadratura sfugga all’attenzione di chi guarda.

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    Avete osservato questi fotogrammi?

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    Sono tratti dal dal film Une long dimanche de Fiançailles di Jean-Pierre Jeunet, autore, tra l’altro del più conosciuto Le Fabuleux destin d’Amélie Poulain (Il favoloso mondo di Amelie), ed uno dei maestri nell’ uso delle angolazioni orizzontali, come potrete leggere in un sito a lui dedicato:
    Une longue dimanche de Fiançailles (2004) è un film da vedere forse esclusivamente per la pulizia delle immagini; un modo di inquadrare che molti possono trovare eccessivamente lezioso, ma vi assicuro che, come lezione di angolazioni orizzontali e non solo, è quasi unico.

    E così, ricordo il bellissimo anche se quasi dimenticato Cronica de un nino solo, (1965) di Leonardo Favio, conosciuto in patria più come cantante che come cineasta ma un vero maestro in quanto ad attenzione e bellezza delle angolazioni orizzontali.

     

    LE FOTOGRAFIE  SONO TRATTE  DAL FILM UNE LONGUE DIMANCHE DE FIANCAILLES

    di Jean-Pierre Jeunet.

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