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I quattrocento colpi

LE QUATRE-CENT COUPS (1959) di Franςois Truffaut
( I quattrocento colpi. La traduzione letterale italiana fa pensare a qualche cosa di balistico, tipo i colpi di un cannone; in francese, l’espressione “le quatre-cent coup” significa invece farne ” di cotte e di crude”).

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Un film sull’adolescenza; un film difficile – come sostiene Truffaut – “…Perché parlare di bambini si rischia di cadere nel patetico con la volontà di essere poetici a priori. Inoltre, non sempre il film sui bambini vede i bambini protagonisti; Cani perduti senza collare, ad esempio, dove Jean Gabin è figura dominante, malgrado il tema sia rivolto alla delinquenza minorile.”
La trama è di quelle che si raccontano nel breve consumarsi di un fiammifero (secondo le migliori tradizioni). Un ragazzo difficile viene rinchiuso in un correzionale. Decide di scappare ma, a rischio di essere ripreso, decide di soddisfare il suo desiderio più profondo: vedere il mare che si trova non molto lontano dal Riformatorio. E in quell’ultima magica sequenza, in quella corsa sfrenata di Antoine verso il mare, non c’è solo un inno alla libertà, e il conclamato manifesto della Nouvelle Vague ma, – ed è per questo che lo consiglio – la scelta stupenda del campo lungo. Il film inoltre, è estremamente valido sul piano didattico, se si osserva come il regista abbia scelto campi stretti per l’interno del riformatorio con macchina quasi sempre fissa, e di campi lunghi quando è in esterno, con macchina quasi sempre in movimento.

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Una importante lezione di cinema.
I quattrocento colpi
Un film di Franςois Truffaut
Sceneggiatura: Franςois Truffaut, Marcel Moussy
Fotografia: Henri Decae
Con Jean-Pierre Léaud, Claire Maurier, Albert Rémy, Jeanne Moreau
b/n, 93 minuti

Le immagini sono tratte dai fotogranni del film “ I quattrocento colpi” di F.Truffaut

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