Per farvi una idea
delle enormi possibilità del documentario, raccomando alla vostra attenzione un primo promemoria di cosa da vedere, assolutamente:
PER LA VITA del documentaristica:
L’uomo con la macchina da presa (1929) di Dziga Vertov
SULLA TECNICA nella strutturazione di una sequenza:
La sequenza della tonnara nel film Stromboli di Roberto Rossellini
SUL DOCUMENTARIO “CLASSICO” ANTICO:
Nanook of the Nord di >Robert J. Flaherty (Nanuk l’esquimese, 1922)
PER IL DOCUMENTARIO “CLASSICO” MODERNO:
L’impero del marmo di Folco Quilici
SUL DOCUMENTARIO DI GUERRA
La guerra degli Italiani – Istituto Luce
Le Stagioni dell’Aquila ( reper.2001) Giuliano Montaldo
The Fog Of War (2003) di Errol Morris e Michael Williams
SUL DOCUMENTARIO NATURALISTICO:
Microcosmos Il popolo dell’erba
Genesis di Claude di Nuridsany e Marie Pérennou
SUL DOCUMENTARIO DI DENUNCIA:
>Alain Resnais:a> Notte e Nebbia
Bowling a Colombine di Michael Moore (2002)
Super Size Me di Morgan Spurlock (2004)
Grizzly man di Wim Wenders ( repertorio)
SUL FELICE CONNUBIO FRA DOCUMENTARIO
E TELEVISIONE:
Etre et avoir di Nicolas Philibert (2002)
L’Arca Russa (Russian Arc, 2002) di Alexander Sokurov
SUL DOCUMENTARIO SPORTIVO:
Olympia di Leni Riefenstahl
Sono ovviamente, solo alcuni titoli. Potete segnalarne altri, se lo credete opportuno mentre ricordo che ai film occorre agiungere qualche libro, anche se non esiste una biblioteca ideale in cinematografia. La vera biblioteca ideale per un cineasta è guardare i film per imparare a fare i film. L’analisi storica, la riflessione critica, la valutazione artistica non sono sempre determinanti. Essenziale al nostro studio è invece l’evoluzione tecnica sul mezzo, sui suggerimenti, sulle intuizioni, sulle nuove idee che alcuni autori hanno portato all’edificio della cinematografia, attraverso i loro documentari.
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