Lo sport che fa? .3
1900 L’ ITALIA CHE VA AL CINEMATOGRAFO
LO SPORT
OLIMPIADI DI PARIGI
All’ ombra (si fa per dire) dei dieci anni della Tour Eiffel si disputano in campi e giorni improvvisati (la Olimpiade durerà 5 mesi) gare come il tiro alla fune, volo di aquiloni, tiro al piccione, nuotare nella Senna in favore di corrente ( tempi strepitosi!) ed altro che vi risparmio. A queste amenità si aggiunge il problema religioso per cui molti atleti rifiutano di gareggiare nel giorno di festa. (ricordate? MOMENTI DI GLORIA, ambientato sempre
a Parigi, ma per le Olimpiadi del 1924). Una delle poche note positive è senz’altro l’ingresso, anche se in misura molto ridotta, delle donne, nonostante il parere assolutamente contrario di De Coubertin.
L’ Italia con 11 atleti (solo maschi) riesce a conquistare due medaglie nella equitazione: un oro nel salto in alto e un argento nel salto in lungo. Sono vinte, entrambe, da un conte, Gian Giorgio Trissino Graf. Il nome del cavallo?: Oreste. Lo sport ancora non si sta prendendo sul serio. Le nazioni partecipanti registrano tuttavia un forte incremento se paragonate a quelle presenti ad Atene: 27 contro 11.
Prima della grande massacro, De Coubertin ha il tempo di organizzare altre tre Olimpiadi: Saint Louis, Londra, Stoccolma. L’ Italia non partecipa a quella del 1904 di Saint Louis, probabilmente per una questione di costi. A Lontra si presenta invece forte di 68 atleti. Il bottino? Due ori a Braglia, nella ginnastica e un oro a Porro nella lotta greco romano. Sono Olimpiadi bene organizzate ed è il successo. Lo sport va assumendo dignità e popolarità. A renderlo drammatico e commovente ci penserà Durando Petri e il suo finale della maratona. Squalificato, si fa avanti Conan Doyle ( proprio lui!) che promuove una sottoscrizione pubblica e regala allo sfortunato corridore una coppa simile a quella olimpica.
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