Lo sport che fa? .3

    1900 L’ ITALIA CHE VA AL CINEMATOGRAFO

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    LO SPORT

    OLIMPIADI DI PARIGI

    Pierre de Coubertin (  1863 - 1937),.jpgAll’ ombra (si fa per dire) dei dieci anni della Tour Eiffel si disputano in campi e giorni improvvisati (la Olimpiade durerà 5 mesi) gare come il tiro alla fune, volo di aquiloni, tiro al piccione, nuotare nella Senna in favore di corrente ( tempi strepitosi!) ed altro che vi risparmio. A queste amenità si aggiunge il problema religioso per cui molti atleti rifiutano di gareggiare nel giorno di festa. (ricordate? MOMENTI DI GLORIA, ambientato sempreParigi 1900.jpg
    a Parigi, ma per le Olimpiadi del 1924). Una delle poche note positive è senz’altro l’ingresso, anche se in misura molto ridotta, delle donne, nonostante il parere assolutamente contrario di De Coubertin.
    L’ Italia con 11 atleti (solo maschi) riesce a conquistare due medaglie nella equitazione: un oro nel salto in alto e un argento nel salto in lungo. Sono vinte, entrambe, da un conte, Gian Giorgio Trissino Graf. Il nome del cavallo?: Oreste. Lo sport ancora non si sta prendendo sul serio. Le nazioni partecipanti registrano tuttavia un forte incremento se paragonate a quelle presenti ad Atene: 27 contro 11.
    Prima della grande massacro, De Coubertin ha il tempo di organizzare altre tre Olimpiadi: Saint Louis, Londra, Stoccolma. L’ Italia non partecipa a quella del 1904 di Saint Louis, probabilmente per una questione di costi. A Lontra si presenta invece forte di 68 atleti. Il bottino? Due ori a Braglia, nella ginnastica e un oro a Porro nella lotta greco romano. Sono Olimpiadi bene organizzate ed è il successo. Lo sport va assumendo dignità e popolarità. A renderlo drammatico e commovente ci penserà Durando Petri e il suo finale della maratona. Squalificato, si fa avanti Conan Doyle ( proprio lui!) che promuove una sottoscrizione pubblica e regala allo sfortunato corridore una coppa simile a quella olimpica.

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